Vivere con un disturbo d’ansia ad alta funzionalità
“Non ho assolutamente paura del palco; non sono spaventata dall’idea di parlare davanti a migliaia di persone. Quindi, quando dico che soffro di un disturbo d’ansia, restano tutti increduli.
Come fai tu a soffrire di ansia? Sei così sicura di te! Mi dicono.
Beh, il problema è che io sono sicura di me solo su un palco.”
Jordan Nicola Bridget Raskopoulos è una comica, attrice e cantante australiana. Il suo umorismo è così naturale e si muove sul palco come fosse a casa. Ma il suo TED Talk rivela una grande sofferenza. Jordan soffre di un disturbo d’ansia ad alta funzionalità. Si tratta di una condizione di disagio psichico importante. La persona affetta convive con una forma d’ansia in apparenza invisibile, mantenendo spesso un ottimo funzionamento in molti aspetti della vita.
Come spiega l’attrice, l’idea comune di malattia mentale è frequentemente stereotipata. Quando si pensa alla depressione si associa un’idea di tristezza, quando si parla di ansia si immagina qualcuno spaventato tutto il tempo. Questo può essere vero in alcuni casi, ma non è sempre così.
“Le sfumature della salute mentale spesso si perdono nelle persone.”
Quando si soffre di ansia ad alta funzionalità, si funziona bene in società. Il senso di preoccupazione e fallimento sono talmente alti che spesso le persone con un disturbo d’ansia ad alta funzionalità eccellono in ciò che fanno. Il problema principale è che un livello di stress così importante richiede un grandissimo dispendio di energie mentali. Portare avanti più compiti contemporaneamente diventa difficilissimo. Situazioni con tanti stimoli, come una festa, diventano spesso ingestibili.
“Un amico con un problema simile al mio si descrive timido ad alta voce.
La trovo una descrizione perfetta.
Le persone mi vedono sul palco e suppongono che io sia sicura di me. Poi mi incontrano fuori da questo contesto e percepiscono che qualcosa non va: non riesco a tenere viva la conversazione, a guardare negli occhi la persona con cui sto parlando, uso spesso scuse per andarmene. Quindi pensano che io sia maleducata, arrogante, pigra. Non la sono.
Sono solo immobilizzata dall’ansia. Ho paura della vita.”
Con la sua naturale e coinvolgente comicità, Jordan riesce a farci riflettere su un tema così importante come quello della salute mentale. La consapevolezza delle difficoltà con cui deve convivere, unita alla passione che traspare per il suo lavoro e la voglia di esporsi, sono di grande ispirazione. E questo ci ricorda ancora una volta di andare oltre a ciò che vediamo in apparenza: ogni persona che incontriamo, indipendentemente da quello che può sembrare, sta molto probabilmente affrontando una piccola battaglia personale.
E voi? Cosa ne pensate?
Giorgia