Giornata internazionale delle persone con disabilità
Avete mai usato un’app di dating come Tinder o Bumble?
Se sì, vi è mai capitato, dopo un match con qualcuno/a, che vi chiedessero, già nei primi messaggi, se foste fisicamente abili ad avere un rapporto sessuale?
Probabilmente no, nessuno chiederebbe mai una cosa del genere ad una persona non disabile.
Ma quando parliamo invece di disabilità evidenti, la situazione cambia e le persone si sentono in diritto di porre certe domande.
Inizia così il talk di Julie Andrieu.
Julie ha 23 anni, studia finanza e sogna di diventare una trader.
Julie è anche su una sedia a rotelle elettronica a causa della sua patologia, l’atrofia muscolare spinale.
Oggi, 3 dicembre 2022, è la giornata internazionale delle persone con disabilità, ricorrenza istituita dal 1992 dall’ONU per sensibilizzare sul tema della diversità e del suo valore, dei diritti inalienabili di ogni essere umano.
Secondo il WHO circa il 15% della popolazione mondiale ha una disabilità, ovvero più di un miliardo di persone.
Si tratta di una minoranza che così minoranza non è.
Eppure il nostro rapporto come società con la disabilità è ancora poco chiaro. Tanti sono i pregiudizi e molta è l’ignoranza sul tema. Così come la rappresentazione delle persone con disabilità in vari settori, che siano l’istruzione, il mondo del lavoro, film, libri o pubblicità, rappresenta un’eccezione ed è spesso stereotipata.
Se è vero che negli ultimi anni le cose stanno leggermente cambiando e la direzione è quella di essere il più inclusivi possibili, è anche vero che c’è un aspetto che più di altri è sottovalutato: l’affettività e la sessualità delle persone disabili.
“Nelle scorse settimane mi è capitato di leggere più volte articoli che raccontavano la storia d’amore tra una persona disabile e un’altra non disabile.
Ma scriveremmo mai di relazioni tra due personali normali e senza disabilità?
Che cosa c’è di straordinario in una persona disabile che trova l’amore?”
“Per tutta la mia vita sono sempre stata considerata una buona amica, un’ottima compagna di classe, mai una potenziale fidanzata.
Le persone non si aspettano da me che io abbia una relazione.
Siamo onesti: posso essere gentile, simpatica, intelligente. Posso essere pure attraente per qualcuno in una sedia a rotelle. Ma ho bisogno di aiuto per un sacco di cose. E per molti questo significa che io non possa vivere una vita piena e felice.”
Non tutte le disabilità sono uguali, non tutte hanno lo stesso aspetto. Ma di disabilità ne sappiamo poco e ne parliamo male, seguendo sempre la stessa retorica.
Le persone “normodotate” crescono ignoranti sul tema, nel senso che ignorano proprio molti aspetti della vita quotidiana delle persone disabili. Questo porta anche all’emarginazione da un punto di vista affettivo e sessuale delle persone con disabilità.
Sensibilizzare, parlarne di più e meglio, senza tabù, potrebbe essere una soluzione?
Cosa ne pensate?